Caro Socio/a, Gentile Cliente,
oggi, in tempi di Covid-19, possiamo comprendere ancora meglio l’importanza di un’impresa come la nostra Famiglia Cooperativa Vallate Solandre, al servizio delle persone che vivono nelle nostre comunità, per rispondere ai loro bisogni, di alimenti e di relazioni.
E possiamo ben capire l’impegno e il valore del lavoro di chi opera nei 12 negozi, quella che possiamo definire la nostra rete di presidio territoriale.
A loro, ai nostri collaboratori, un primo grande grazie per il dono che ogni giorno ci fanno e che va ben oltre il loro compito. Grazie per l’impegno civile, che li porta ad accettare il rischio, continuando ad accoglierci con pazienza e disponibilità giorno dopo giorno, nonostante la stanchezza e le preoccupazioni. E’ il loro impegno, il loro coraggio che ci garantisce il funzionamento di un servizio indispensabile per molti di noi e utile per noi tutti, in una situazione che ci obbliga a vivere con un profondo senso di impotenza nel cuore. Senza di loro, la cooperativa non potrebbe offrire alcun servizio.
E nelle comunità mancherebbe un elemento vitale, una luce che, se spenta, farebbe sentire ancora di più il peso della solitudine, della distanza.
Quindi a loro un secondo grazie, per essersi messi a disposizione, insieme a tanti, tanti altri lavoratori e volontari, in grado di anteporre il bene comune ai propri bisogni, per soddisfare una necessità semplice ma essenziale per ciascuno di noi, dando così nutrimento al bisogno di sicurezza di tante persone anziane, adulte e giovani.
Pur di fronte a un senso di comunità che, anche alle nostre latitudini, si sta progressivamente indebolendo e logorando per il diffondersi di un individualismo estremo (si conosce il prezzo di tutte le cose, ma il valore di niente), e che la pandemia ha accentuato isolandoci anche fisicamente, l’ideale cooperativo, con le sue donne e i suoi uomini, ancora una volta sta facendo argine affinché si possa andare avanti. E lo si possa fare mantenendo quella connessione emotiva intesa come condivisione di una storia comune, di legami spirituali e di risorse materiali, immateriali, di paesaggio, che sono il cemento del nostro senso di appartenenza e di identità. Ma per perpetuare questo senso di comunità, occorre che ciascuno di noi senta il dovere non solo di contribuire, ma anche di incidere con le proprie idee ed azioni sulla direzione e le scelte strategiche fondamentali per costruire e mantenere vivo questo sentimento civico.
La Famiglia Cooperativa, insieme ad altre istituzioni, sta lavorando in questa direzione. Le nostre comunità hanno cancellato ogni ricordo dei danni morali e materiali subiti dalla seconda guerra mondiale, per ritornare velocemente alla normalità, e costruire sviluppo e benessere diffusi. Hanno però saputo mantenere la loro saggezza e imparato dalla loro esperienza, tramandando insegnamenti e valori di generazione in generazione, come un’eredità comune, di cui è stata e continua ad essere parte anche la nostra Famiglia Cooperativa. E’ grazie a questo saper cooperare e al senso di comunità che permette di rimanere uniti anche in tempi avversi che potremo far fronte e limitare i danni alla nostra salute e al nostro benessere, individuali e collettivi, sia durante l’emergenza sanitaria che dopo, quando comunque non torneremo a come eravamo prima.
Saranno questi gli elementi di forza che faranno la differenza rispetto a chi ha dimenticato il valore fondamentale dell’esperienza e della cultura cooperativa. E in questo paradigma culturale si inserisce l’attività caratteristica della Famiglia Cooperativa, ossia il livello commerciale, l’erogazione di beni alimentari alle migliori condizioni di mercato, per tutelare il potere d’acquisto dei Soci in primis, e dei consumatori in generale.
Abbiamo assistito in queste settimane a sporadiche prese di posizione prevalentemente sui social e sui giornali, circa la presunta inadeguatezza della cooperazione di consumo a garantire questa tutela, quando non, addirittura, alla messa in atto di attività speculative. Il tutto, purtroppo, senza un supporto oggettivo di analisi comparata che consenta un contraddittorio trasparente e in grado di portare corretta informazione all’opinione pubblica.
Il nostro consorzio di 2° Sait ha già comunicato tutte le iniziative della politica commerciale messa in atto a favore dei Soci Famiglie Cooperative e quindi rivolte ai consumatori che, dati alla mano, smentiscono questa narrazione troppo frammentata e parziale. Calmierazione dei prezzi, forte pressione promozionale, attenzione alle produzioni trentine, sostegno alle famiglie più fragili, e costante garanzia della filiera del prodotto Coop, ne sono le principali direttrici. In aggiunta a ciò, il ruolo di sostegno alle comunità da parte della Famiglia Cooperativa si esercita attraverso:
1) per i Soci: possibilità di pagamento a fine mese senza costi aggiuntivi; distribuzione del ristorno pari all’1,20% dell’acquistato sull’esercizio chiuso al 30/09/2019;
2) per tutti i consumatori: ordinativi online e servizio gratuito della consegna a domicilio; campagna promozionale con sconto del 20% su un paniere di prodotti del comparto zootecnico del nostro territorio; fornitura a prezzo di costo di mascherine lavabili prodotte da cooperativa sociale della Val di Non.
Portate queste doverose informazioni, è del tutto evidente che se l’unico parametro di riferimento all’acquisto di un bene alimentare rimanesse il prezzo, non, beninteso, il prezzo più giusto, che va sempre ricercato e garantito, ma il prezzo più basso, in cui non ci può stare altro valore, allora il ruolo della Famiglia Cooperativa sarebbe esaurito, dopo 120 anni dalla sua costituzione. E una alla volta, a partire dalle più piccole e fragili, le nostre comunità vedrebbero spegnersi quella luce che il negozio cooperativo rappresenta per tutti, non solo per gli anziani, ma anche per i giovani, ai quali abbiamo il dovere di tramandare la saggezza delle generazioni passate. Loro sapranno trovare gli strumenti più adatti al tempo per veicolarla, com’è sempre accaduto. Se questa pandemia, questo stravolgimento di uno stile di vita che si dava per scontato ed immutabile, non porterà con sé anche una necessaria riflessione sul futuro socio-economico delle nostre comunità, una ritrovata condivisione su ciò che serve per tenere la coesione sociale e di conseguenza il benessere individuale di ciascuno, per contrastare le tante forme di solitudine, allora avremo perso una preziosa occasione per imparare che la “Historia est magistrae vitae”.
Con l’augurio più genuino di buona salute a tutti, a nome mio personale, del Consiglio d’Amministrazione, della Direzione e dei Collaboratori, rivolgo un grazie di cuore per il sostegno, nella reciprocità.
La Presidente