Sì, proprio così, una sala dedicata alla cooperazione che rappresenta un progetto specifico nel quadro generale di co-housing di Piazzola. Progetto assolutamente innovativo che abbiamo condiviso con altre 6 consorelle all'interno di analoghi interventi di riqualificazione immobiliare, oltre a Piazzola di Rabbi le sale si allestiranno a Sporminore in Val di Non, a Strembo in Val Rendena, a Lizzana in Vallagarina, a Marter in Valsugana, a Varena in Val di Fiemme, a Cavedine in Valle dei Laghi ,saranno punti di riferimento per le comunità distintivi in termini estetici secondo uno stile omogeneo e riconoscibile, e in termini sostanziali per i percorsi di formazione ed educazione cooperativa che si attiveranno. Quindi non anonimi contenitori ma luoghi privilegiati dove respirare anima cooperativa, dove la memoria storica rappresenti stimolo identitario per costruire presente e futuro per le nostre comunità. E come riuscire a progettare futuro senza coinvolgere i giovani? Quegli stessi giovani di cui tutti parlano ma che hanno piuttosto diritto ad essere protagonisti attraverso sfide concrete in grado di dimostrarne il valore. Il movimento cooperativo esprime una grande ricchezza di giovani impegnati ed è stato naturale coinvolgerli in questo progetto attraverso la loro Associazione, grazie al direttivo e alla presidente Elena Cetto per l'entusiasmo e il senso di responsabilità con cui si sono attivati, alla cooperativa The Hub Rovereto del presidente Paolo Campagnano per l'ideazione e la predisposizione del bando di concorso finalizzato ad individuare il miglior progetto di allestimento, bando aperto a designer, architetti, progettisti e artisti under 35. Sono stati ben 39 i progetti pervenuti, anche da fuori regione, e la valutazione della giuria ha premiato la proposta di due giovani architetti trentini, Davide Consolati e Paolo Guidotto, il cui progetto dal titolo "Cooperare libera(la)mente" è stato giudicato il migliore per l'originalità e la qualità architettonica. Personalmente devo anche riconoscere loro la capacità di averci saputo coinvolgere, per quel che riguarda l'allestimento di questa sala, in scelte piuttosto radicali, decisamente innovative e che richiedevano da parte nostra un totale atto di fede nella loro competenza, fiducia assolutamente ben riposta. Sono anche riusciti ad armonizzare in questa proposta due elementi storici presenti, una stufa ad olle degli anni '30 recuperata dal vecchio edificio e ricostruita da Carlo Antonioni e un forziere di fine '800 restaurato dalla cooperativa sociale Gsh.

1° PERCORSO FORMATIVO FOTOCOOP: LA COOPERAZIONE IN UNO SCATTO
Un corso fotografico aperto alle comunità delle Valli di Rabbi e Sole, attraverso il quale gli appassionati di fotografia hanno potuto migliorare la propria tecnica e fissare con le sensibilità più diverse momenti di cooperazione del territorio. I lavori sono poi stati oggetto di una mostra che è diventata itinerante e alcune di queste opere sono esposte nella sala.

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Sala della Cooperazione